La Setta dei Poeti Estinti. Intervista a Emilio Fabio Torsello

La Setta dei Poeti Estinti. Intervista a Emilio Fabio Torsello

Ne sentiremo parlare. La Setta dei Poeti Estinti, un progetto letterario che nasce come esperimento social nel 2013 con la creazione di una pagina Facebook che, ad oggi, conta oltre 54.000 follower. Negli anni, il progetto si è esteso anche ad altri canali come Instagram e Twitter raggiungendo direttamente oltre 100 mila persone.

Per valorizzare l’attività social che anima tanti appassionati con post pubblicati ogni giorno su autori italiani ed internazionali, da qualche tempo La Setta dei Poeti Estinti si esibisce negli spazi cult di Roma: gallerie d’arte, siti archeologici, location letterarie. Le serate di lettura fanno il “pienone” coinvolgendo persone di tutte le età.

La setta dei poeti estinti

Ospiti degli spazi Medina Roma con reading dedicati a Pedro Salinas, Cesare Pavese, Charles Bukwoski, Pablo Neruda e Rocco Scotellaro. Ad Ottobre 2018 sono inseriti nella programmazione della prima edizione del Festival della Gastronomia, un evento realizzato con Boulevard Merulana; dove hanno fatto registrare il sold-out in una location d’eccezione: l’Auditorium di Mecenate. Un luogo quest’ultimo che in occasione del Festival è stato riaperto al pubblico ed ha visto esibirsi al suo interno diverse realtà artistico-culturali del panorama capitolino. Il reading de La setta dei Poeti Estinti è stato dedicato alle opere della poetessa Alda Merini.

Segnano poi un percorso di continua crescita le serate tenute nella splendida cornice di Palazzo Merulana…

…dove per l’occasione sono state declamate le intense liriche di Nazim Hikmet prima e di Gabriele d’Annunzio poi, in tre serate tutte sold-out.

In un momento storico delicato durante il quale il mondo della cultura non vive certo il suo massimo splendore, è vitalizzante approfondire il progetto de La Setta dei Poeti Estinti. Mediante attività social e performativa, la poesia sta tornando tra le persone. Dimostrando che esiste ancora chi ama la cultura e la sostiene. Abbiamo dunque rivolto qualche domanda al giornalista Emilio Fabio Torsello, fondatore del progetto, per conoscere meglio questa realtà.

La Setta dei Poeti Estinti. Intervista a Emilio Fabio Torsello

– Emilio, spieghiamo ai nostri lettori come nasce La Setta dei Poeti Estinti

Prima di tutto grazie per questa occasione. La Setta dei Poeti Estinti nasce diversi anni fa, nell’Agosto del 2013, mentre con alcuni amici guardavamo L’Attimo Fuggente – il film che ha per protagonista Robin Williams e nel quale si raccontano proprio le vicende della “Dead Poets Society”. La Setta dei Poeti Estinti, formata da un gruppo di ragazzi del collegio “Welton”. E’ curioso come il film avrebbe dovuto intitolarsi “La Setta dei Poeti Estinti”, ma nella versione italiana i traduttori optarono per “L’Attimo fuggente”, richiamandosi al carpe diem…

La setta dei poeti estinti

– Chi ti affianca in questo progetto?

Questo progetto letterario non sarebbe possibile senza il contributo preziosissimo di Mara Sabia. Attrice e poetessa di origine lucana che mi affianca ormai da quasi tre anni in questa esperienza. La sua formazione teatrale e la sua competenza letteraria danno un importante contributo. Tra l’altro Mara nel 2015 ha vinto il Premio Internazionale Alda Merini, con una tesi sulla letteratura manicomiale e ha pubblicato due sillogi di poesia (“Diario di un amore” e “Giorni diVersi”, ndr) tutt’ora molto richiesti. Quindi chi meglio di lei per portare avanti un progetto come questo!

– Quando e con quale autore avete iniziato le vostre performance poetiche?

Il primo evento letterario si svolse il 28 Gennaio del 2016 presso il Centro Studi Americani di Roma, in Via Caetani. E venne dedicato al grande scrittore e poeta Raymond Carver. Insieme a Ilaria Bottone, una docente di americanistica che spesso ci aiuta e ci sostiene, riuscimmo a contattare e a invitare il traduttore italiano di Raymond Carver, Riccardo Durant. Che ci raccontò diversi e curiosi aneddoti sulla vita di “Ray”. Il titolo dell’incontro era proprio: “Vi racconto Ray”.

Dopo l’inizio della collaborazione con Mara, invece, il primo evento che abbiamo realizzato insieme è stato dedicato ad Alda Merini; presso la libreria indipendente “L’Altra città”, nei pressi di Piazza Bologna a Roma. E da quel momento in poi è stata una strada lunga e fruttuosa insieme.

La Setta dei Poeti Estinti

– C’è un evento in particolare che ti ha coinvolto maggiormente?

La più bella e la più difficile è stata certamente la serata dedicata a Gabriele D’Annunzio, a Palazzo Merulana, a Roma. Se si fosse girato un “making of” di questo reading, ne avreste viste delle belle. Contrattazioni sui testi, sulle parti da tagliare e riscrivere andate avanti anche fino a tarda notte. Ma è stata una delle serate più coinvolgenti degli ultimi anni, gli applausi a fine spettacolo non finivano più.

Mi piace ricordare anche la serata all’Auditorium di Mecenate, durante il Festival organizzato da Boulevard Merulana. Vedere un sito archeologico di tale bellezza gremito per la poesia di Alda Merini, è stata una gioia immensa.

Così come importanti e numerosi sono stati gli incontri organizzati insieme all’Hub culturale della Regione Lazio, “Spazio Moby Dick”, alla Garbatella: qui abbiamo portato scrittori e poeti come Leopardi, Pavese, la Szymborska e diversi altri. Sempre con una grande partecipazione di pubblico. Anche questa location è caratteristica perché si tratta degli ex bagni pubblici completamente recuperati dall’abbandono. E divenuti uno spazio culturale per il quartiere.

– Quali sono i programmi futuri de La Setta dei Poeti Estinti? C’è una location in particolare dove vi piacerebbe esibirvi?

Nel prossimo futuro puntiamo a sviluppare ulteriormente il nostro progetto, sia in termini di autori da trattare sia nelle modalità. Ci piacerebbe ad esempio dedicare una serata “ibrida” a un cantautore che fu anche un eccelso poeta come Fabrizio De André. Mentre per le location stiamo pensando di iniziare ad affacciarci nei teatri. I numeri, in termini di pubblico, per fortuna li abbiamo.

La Setta dei Poeti Estinti

– Pensi che in questo momento di “imbarbarimento” generalizzato, la poesia può fare qualcosa, può darci speranza? E quale obiettivo si pone il tuo progetto in questo senso?

La risposta di pubblico ai nostri eventi è proprio la parte più bella. Ormai sono tre anni che proponiamo serate letterarie che ogni volta fanno registrare il tutto esaurito. Le persone non vengono solo per ascoltare Emilio e Mara che gli raccontano qualcosa; ma partecipano anche e soprattutto per l’amore verso la letteratura. Per sentirsi in un certo senso vicini e in compagnia dell’autore che trattiamo. Attraverso le sue parole e la sua poesia. Dal 2016 a oggi abbiamo coinvolto migliaia di persone e questo è un segno importante: c’è ancora sete di bellezza, di poesia e di cultura. Forse proprio a causa dell’imbarbarimento generale di cui siamo tutti vittime. Una sorta di terzo principio della dinamica letterario.

Il nostro progetto vuole fare proprio questo: riportare la bellezza, la poesia e la letteratura in città e tra le persone. Perché solo con la consapevolezza della bellezza racchiusa nell’uomo e nel mondo si potrà uscire da questa situazione di degrado costante e progressivo. La bellezza salverà il mondo, diceva Dostoevskij – questa è la nostra fede e la nostra speranza.

Grazie Emilio e Mara da tutto il team Medina Roma e… Ad Maiora!