Contemporary Art Overview in Caffeina Christmas Village

Contemporary Art Overview in Caffeina Christmas Village
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Date(s) - 23/11/2019 - 06/01/2020
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Caffeina Christmas Village


Contemporary Art Overview in Caffeina Christmas Village

Contemporary Art Overview in Caffeina Christmas Village dal 23 Novembre 2019 al 6 Gennaio 2020Medina Roma presenta una rassegna artistica all’interno del Caffeina Christmas Village 2019. L’evento invernale organizzato dalla Fondazione Caffeina di Viterbo che quest’anno si terrà a Sutri, uno dei borghi più belli d’Italia, guidata dal sindaco Vittorio Sgarbi. In una location completamente dedicata agli artisti, si alterneranno mostre personali di pittori e fotografi.

Contemporary Art Overview in Caffeina Christmas Village

23 – 29 Novembre

Visioni, Utopie ed altre idealità – Antonio Finelli Contemporary Art Exhibit

Antonio Finelli dipinge la città di Roma con la spontanea freschezza di un bambino meticoloso e sapiente. Strade, piazze, vie, basiliche, alberature e parchi, qualificano per eccellenza il panorama romano. E diventano ai suoi occhi una scoperta che il pittore effettua modellando prospettive ravvicinate e consolidate dal fascio integrato di luce e colore. La pittura è semplice e immediata, perché aderisce spontanea alle cose viste: sigilla il vero per gradi sovrapposti, con tarsie modellate di colore verde, celeste, rosso, giallo e viola.

Se ne ricava una atmosfera di spazio costruito in un avvolgente pulviscolo luminoso, terso e silente; che riecheggia i mondi formali della più meditata ascendenza ‘primitiva’ del ‘900. Il pensiero estetico va subito alla memoria dei piccoli cammei intarsiati da Riccardo Francalancia. Quei paesaggi romani e umbri così levigati e sintetici, cui Finelli sembra riferirsi senza indulgere troppo alle predilezioni giottesche; visto che il suo disegno costruttivo celebra il trionfo sparpagliato della luce romana, sempre un po’ eccessiva. E nel suo caso accoppiata per taluni passaggi compositivi al cromatismo vivido, quasi cinematografico; assolutamente rispondente al vero per un disegno lontano da citazioni. Ed assai più vicino ad una specie di effetto sospeso in pieno sole che un po’ sente la eco di una hopperiana ‘american sceene’.

Il paesaggio romano sopradeterminato dagli effetti quasi artificiali di luce-colore ci immette allora in una atmosfera di moderno emblema.

Dove l’ unico elemento umano e narrativo si rivela l’occhio prensile e inquirente del pittore-osservatore: con l’effetto di suggerire l’ipotesi di un paradigma indiziario dove ogni elemento del paesaggio è potenziale luogo di drammi vissuti che non abitano più qui.

Il dipinto di Finelli è  incantato e al limite dell’idillio, elegante e patinato. E però il suo racconto per figure imprime l’effetto di una certa elettricità visiva, quale brivido di storie immaginabili ed eventi non detti e pure enunciati da particolari di vita assente-presente: la pensilina dell’autobus, la segnaletica stradale, le rotaie del tram, una automobile parcheggiata sotto le mura antiche… 

Così egli consolida il capitolo novecentesco della pittura che si è dedicata alla città, ma non si ferma a rinvenire gli impasti postimpressionisti, le varianti estetiche del purismo neoclassico e tonale, il lirismo infuocato dal colore espressionista, l’arabesco proiettivo del segno futurista, i modi del verismo in tutte le sue figure espressive, dalle social-neorealiste a quelle di un diligente e scrupoloso appello naturalista… 

 

Testo a cura di Duccio Trombadori

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 30 Novembre – 6 Dicembre

NowHere Me. Now. Here. Me. EGO HIC ET NUNC. Sutrium. – Giovanni Trimani Contemporary Art Exhibit

Il linguaggio pittorico di Giovanni Trimani è caratterizzato da vibranti cromie e un segno profondamente marcato. Le sue opere dapprima sembrano assumere toni giocosi e disimpegnati ma, ad uno sguardo più approfondito, appaiono in realtà cariche di significati esistenziali ed esprimono appieno disagi ed emozioni dell’animo umano. Trimani, giunto ad una fase matura della sua ricerca artistica, si contraddistingue per due elementi iconografici che ricorrono: la sedia, intesa come proiezione dell’Io e la sagoma di un uomo – il Chair/Man – che è invece il percorso dell’Io.

In Nowhere me. Now. Here. Me. l’artista analizza ed elabora le idealità di luogo e nonluogo. Le quinte architettoniche che prima strutturavano le scene delle sue opere, hanno lasciato il posto a composizioni astratte e figure geometriche che, sospese in uno spazio etereo e indefinito, a volte si toccano e talvolta si intersecano. In questi paesaggi concettuali si inseriscono i due archetipi della sua pittura.

Non vi è più certezza nelle sue rappresentazioni, tutto si è semplificato e l’uomo sembra vagare senza i suoi punti di riferimento.

E’ attraverso questi elementi che l’autore esprime il passaggio dell’uomo nei nonluoghi, quegli spazi privi di identità, di relazione e di storicità, teorizzati dall’antropologo francese Marc Augé, in cui si perde sé stessi e si diventa parte dell’omologazione che contraddistingue la nostra società. “Non esistono luoghi o nonluoghi in senso assoluto. Il luogo degli uni può essere il nonluogo degli altri e viceversa”. Così scriveva Augé e così, attraverso queste opere, l’artista sottolinea quanto la soggettività di ognuno sia in grado di tramutare un nonluogo in un luogo e viceversa.

La sagoma si muove in questi mondi come un moderno flâneur ma non perde mai di vista il suo vero Io, ovvero la sedia che, proiettandosi nel passato, nel futuro e ritrovandosi nel presente, è entità costante al fianco del Chair/Man. Nella poetica di Trimani il nonluogo assume quindi una valenza positiva: l’uomo, nel suo effimero e frivolo transito in questi spazi, ma cosciente della propria personalità, può decidere di attraversarli e riempirli con il suo punto di vista. Non è il luogo a fare la persona ma è la persona a fare suo il luogo. Ognuno può essere catturato dall’uno o dall’altro elemento, tutto è soggettivo e tutto è in continuo movimento; è solo una questione di punti di vista.

Testo a cura di Annalisa Perriello

http://www.giovannitrimani.it/

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7-13 Dicembre

L’attimo – Marilena La Mantia Contemporary Art Exhibit

“…Fin dove si stende la vista, qui regna l’attimo.
Uno di quegli attimi terreni
che sono pregati di durare.” Wislawa Szymborska

Efficace, certa, corposa, vibrante. Con grandi slanci cromatici cosi’ si può racchiudere l’arte di Marilena La Mantia. Un’arte dettata dai ricordi, dal vissuto personale; che non dimentica pero’ il buon modellato o le esatte proporzioni che rendono gradevoli ogni scena e dipinto intrapreso.

Squarci di luoghi che spesso non sono catturati dagli altri; che invece rivivono in piena maestria nelle mani, nella sensibilità della pittrice Marilena La Mantia. Il riverbero ad accostarsi a temi come i paesaggi campestri o paesaggi cittadini; temi spesso troppe volte non considerati dalla aulica arte, ma che hanno un loro non so ché.

I dipinti di Marilena La Mantia sono da scorgere uno ad uno. Assaporandone quasi la vita che è iscritta in essi. Si guardi ad esempio il ciclo dei “Paesaggi”: campiture scelte di cromie che arrecano spessore, ricerca e continuazione di proponimenti artistici di slanci lirici. Che quasi ci riportano a lavori quali quelli di Silvestro Lega nel capolavoro “Il Pergolato”. Ma anche i paesaggi urbani quali i “Gasometri”che riescono a ripoporci in una fugacita’ di pennellate il vissuto quotidiano.

L’arte di Marilena La Mantia è intimistica, di un’artista che sa di aver una vena artistica, troppo spesso quasi allontanata, ma che quando emerge ci sa regalare piccoli capolavori.

 Testo a cura di Valeria S. Lombardi

http://www.marilenalamantia.artediretta.it/

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14 – 20 Dicembre

Dreams – Alexia Molino Contemporary Art Exhibit

Nata a Roma, Italia, nel 1971. Sua madre è un’artista pittrice, i suoi nonni sono stati: uno restauratore e l’altro decoratore e artista del legno. La sua pittura e vita è stata influenzata e formata da questo ambiente artistico in cui ha vissuto.

Nel 1990 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte Sacra per la decorazione e l’arredo della Chiesa di Roma, in metalli ed oreficeria.

Nel 1995 si laurea presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma con specializzazione in Scenografia.​

Più tardi ebbe l’occasione di intraprendere diversi viaggi, spingendosi fino in Alaska, studiando ambienti naturali e animali dai quali ha tratto alcune delle sue fonti di ispirazione. Sempre affascinata dal mondo del fantastico e dei suoi abitanti, gnomi, folletti, elfi e creature magiche.

Oggi, grazie ai suoi bambini, è ritornata a sentire vicino questo universo incantato, lasciandosi coinvolgere da un suo nuovo stile pittorico. Dedicandolo alle illustrazioni e ai colori non solo per i più piccini.

 https://www.alexiamolino.com/home

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21 – 27 Dicembre

Alfa e Omega – Alessandro Trani Contemporary Art Exhibit

 L’orizzonte come passeggiata dell’esistenza e come chiave di una libertà mentale, che trasforma coscienze e presenze nella vita, nel pensiero, nel sogno. Alessandro Trani sta cambiando la sua ricerca partita da un mare e da un orizzonte come racconto mentale verso un informale che richiama segni e presenze primordiali. L’alba e il tramonto coincidono in un tempo che è utopia dell’essere e segnale di trasformazione. In questo nuovo ciclo che appare camminare verso geometrie e parallelismi, in funzione di narrazioni e illusionismi mentali, Trani recupera, con la pittura e con il colore, la parte concettuale di un’arte che vuole privilegiare filosofie e riflessioni.

Le sue opere portano al naufragio piacevole dei sensi…

…con un’osservazione che reca il movimento di un pendolo, costantemente oscillante fra la vigile coscienza che prende visione di una stesura lineare, forte ed essenziale e l’emozione di un’opera che ci richiama come protagonisti e personaggi in cerca d’autore in un teatro che determina l’ambiente del nostro essere. Ci ritroviamo immersi in un’oasi nella quale tempo e spazio si annullano; per assaporare sulla punta della lingua la commossa bellezza profonda, nascosta e segreta, di una vita che appare libera dalla schiavitù del movimento delle lancette dell’orologio nel loro progredire.

Ecco che siamo capitati nello spazio semplice, intelligente, partecipato nell’emozione, di un illusionista della pittura. Di un narratore elegante e raffinato. Di uno scrittore che usa la grammatica del DNA nel lessico forte di una vita che cambia e si trasforma, come si trasformano colori e stesura degli stessi.

Alessandro Trani ci propone e ci pone davanti all’essenzialità della vita, portandoci per mano in un teatro; dove la vediamo rappresentata attraverso quell’orizzonte eterno e imprescindibile che sembra richiamarci quella spiritualità silente e quella volenterosa cooperazione laica fra gli uomini sulla quale tanti poeti hanno speso i loro versi. Se l’obiettivo è superare con la pittura quella siepe che Leopardi ci ricorda ne “L’Infinito”, la pittura di Alessandro Trani ci pone l’orizzonte non come limite ma come opportunità; recuperando la semplicità del segno come metafora assoluta della ricchezza di una vita senza confini.

Testo a cura di Giammarco Puntelli

http://www.netmg.it/mari-di-trani/ 

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28 Dicembre – 3 Gennaio

Liquid – Carlo Ulpiani Contemporary Art Exhibit

Nasce a Roma nel 1971 dove attualmente vive e lavora. Nel 1995 si avvicina alla pittura come autodidatta. La sua passione per l’arte, nel tempo, si evolve nella fotografia caratterizzata da una continua sperimentazione delle tecniche. Nel 2011 co-fonda il gruppo fotografico amatoriale PHOTO FRIENDS ROMA (www.photofriendsroma.it) associato alla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).

A partire dal 2015 sviluppa la tecnica fotografica water drop photography.

La waterdrop si basa sulle leggi fisiche della dinamica dei fluidi e sfrutta comportamenti solo apparentemente casuali dei materiali.

Questo tipo di arte coniuga le caratteristiche della pittura, della fotografia ad alta velocità e della fotografia macro. L’incessante studio dei liquidi e dei colori ha permesso a Ulpiani di congelare in scatti di precisione l’istante dell’impatto del liquido con una superficie o con altro liquido; creando così opere dinamiche e forme che, per la loro rapidità di realizzazione, risultano quasi impercettibili all’occhio umano. La macchina fotografica riesce così a catturare gocce, corone, anelli concentrici, onde di suono liquido, dunque delle vere e proprie sculture in movimento. L’essenza di questo tipo di fotografia consiste nell’imprevedibilità del risultato per cui ogni forma è diversa dall’altra e le possibilità e le sintesi da scoprire sono infinite.

Nel tempo Ulpiani sperimenta la waterdrop anche unita ad altre tecniche – sonore, acriliche, ferro-liquide – cercando di colmare il suo desiderio di conoscenza piena della materia. Ulpiani ricerca l’espressione della bellezza nella combinazione casuale della materia liquida. Le sue opere rientrano in una dimensione artistica informale come il dripping e l’action painting di Jackson Pollock.

Vai al profilo Flickr di Carlo Ulpiani

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