Corsi d’Arte con l’artista-insegnante Daniela Scaccia Dasca

Corsi d'Arte con l'artista-insegnante Daniela Scaccia Dasca
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Quando
Date(s) - 01/09/2017 - 31/12/2017
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Dove
Medina Roma


PARTECIPA ANCHE TU: comodamente da casa,in contemporanea con l esposizione di Daniela Scaccia Dasca da Medina Roma, da Venerdì 29 settembre, per una settimana, sarà possibile diventare coautore delle opere esposte inventandone il titolo. Solo al finissage, il 4 Ottobre, l’artista comunicherà i titoli originali.
Vai sul sito, scegli l’opera, decidi il titolo e condividi: http://dascasculture.tk/

Biografia critica di Franco Melotti:

Daniela Scaccia Dasca. Successivamente al conseguimento degli studi classici, consapevole della vocazione artistica che era in lei, si è indirizzata attivamente allo sviluppo della propria sensibilità; dedicandosi all’approfondimento delle tematiche connesse alle arti figurative in generale e al dibattito critico sulla produzione artistica contemporanea; consolidando così la sua particolare formazione culturale. Contemporaneamente ha frequentato a Roma prestigiose scuole d’arte quali l’ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN e l’ACCADEMIA D’ARTE SAN GIACOMO; perfezionando le sue cognizioni tecniche relative alla pittura, alla decorazione plastica ed alla scultura. Pur avendo una profonda conoscenza culturale dei grandi artisti ceramisti, DASCA non si colloca su l’uno o sull’altro indirizzo formale; ma si orienta verso l’approfondimento dei significati evocativi delle sue opere e del rapporto esistente tra l’opera stessa ed il contesto spaziale.

Indubbiamente Daniela Scaccia Dasca riesce, in qualche modo, a dominare l’incognita costituita dagli elementi primordiali che sono alla base della nascita della terracotta (“la terra, l’acqua, il fuoco e l’aria che raffredda il manufatto”). Conferendo alle proprie opere un gusto tattile della materia; abbinato ad una spiccatissima sensibilità cromatica nella scelta di colori, trasparenze, sovrapposizioni, colature e trattamenti informali che, pur nella essenziale eterogeneità dei singoli motivi, fa risultare l’opera indiscutibilmente originale. Le opere di DASCA, formalmente molto articolate, determinano con la forza della loro unicità fisica, spazi di grande suggestione. Sia che abbiano uno sviluppo verticale, proponendosi come dei fantastici TOTEM, sia che abbiano una forma complessa. Talvolta, in esse appare un esplicito riferimento antropomorfo che sembra voler comunicare un misterioso, affascinante messaggio arcano.

Critica di Beppe Palomba:

La materia si avvolge, si aggroviglia, cerca il suo spazio vitale slanciandosi verso l’alto, come a cercare la Luce, l’Aria. E, materia viva com’è, spesso stirandosi si apre, crea pieni e vuoti, si lacera. Ma sempre trova lo slancio per espandersi. L’impressione è netta: è cosa viva…viva della vita che ha saputo infonderle Dasca.

Esposizioni e Premi di Daniela Scaccia Dasca:

  • 1999: vincitrice di un concorso della Santa Sede per la realizzazione di un’opera di Arte Sacra, con l’opera “Monoteismi” esposta nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma
  • 2009: grazie al “Premio-Città di New York”, viene selezionata ed inserita nell’Annuario Avanguardie Artistiche 2010
  • 2010:
    • premio della giuria al FIAR (Festival Internazionale d’Arte di Roma)
    • Vincitrice di ArteCapri “Premio Laetitia Cerio 2010” all’Accademia della Bussola (Centro Caprense di vita e di studi) con il totem “Gioia di vivere”
    • collettiva “L’arte della fuga” al Maschio Angioino di Napoli
    • collettiva “Al centro dell’Arte” alla galleria “Studio Arte Quattro”
    • galleria “Il tempio” di Palermo
    • Festival Internazionale di Roma a Villa Pamphili
  • 2011:
    • Esposizione “Open-Art 2011” alla Sala del Bramante a Roma
    • Collettiva alla galleria “Il Collezionista” a Roma
    • Personale a Capri presso Fondazione “Letizia Cerio”

Dalla produzione artistica al metodo di insegnamento:

Fermamente convinta del valore sociale sulle persone della vicinanza all’arte; Daniela Scaccia Dasca, contemporaneamente all’attività produttiva elabora una metodologia di divulgazione dell’arte attraverso corsi per l’infanzia: da più di dieci anni organizza e gestisce laboratori di avviamento all’arte per bambini.

Già insegnante in molte scuole romane, di seguito un abstract di Dasca sull’insegnamento ai bambini:

“Il senso di un laboratorio di educazione artistica proposto a bambini va ricercato nell’intento di aiutare a sviluppare in essi la creatività; che è un potenziale racchiuso in ognuno. Una persona creativa non solo è una persona più felice, ma è anche più consapevole; più capace di affrontare i problemi, perché abituata a saper vedere le cose da più punti di vista; come appunto fanno gli artisti. Gli stimoli culturali ed estetici che l’ambiente propone ai bambini però non favoriscono la fantasia e lo spirito divergente in quanto offrono prepotentemente stimoli visivi e culturali troppo spesso stereotipati e superficiali.

La creatività è una risorsa preziosa in un mondo che corre verso l’omologazione;specialmente per bambini che si apprestano ad entrare in quella fase della vita assai complessa che è l’adolescenza; fase oggi più difficile che mai, se si considera l’egemonia dei canali informatici, l’uso-abuso che i ragazzi fanno di tablet e cellulari, il tempo che trascorrono sui social ed il bombardamento di messaggi che ricevono (e che non aiutano nello stimolo di attenzione e riflessione).

[Andare Oltre]

Aiutare i bambini ad andare oltre: cercare altrove modelli non solo estetici ma soprattutto espressivi e comunicativi; questo mi sembra oggi un obiettivo prioritario per una corretta formazione artistica e non solo. Con l’arte i bambini hanno la possibilità di conoscere da vicino la ricchezza che li circonda: visitano musei, gallerie d’arte, conoscono artisti ed imparano a rispettare il loro territorio senza tralasciare l’acquisizione di competenze teoriche e pratiche che fanno parte dell’identità artistica del nostro patrimonio culturale. I bambini rispondono benissimo a questo tipo di stimoli ed imparano facilmente ad utilizzare il linguaggio dell’arte non solo per comunicare, ma anche per conoscere.”

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