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Antonio Finelli

Il dipinto di Finelli è incantato e al limite dell’idillio, elegante e patinato. E però il suo racconto per figure imprime l’effetto di una certa elettricità visiva, quale brivido di storie immaginabili ed eventi non detti e pure enunciati da particolari di vita assente-presente: la pensilina dell’autobus, la segnaletica stradale, le rotaie del tram, una automobile parcheggiata sotto le mura antiche…
Così egli consolida il capitolo novecentesco della pittura che si è dedicata alla città. Per rinvenire gli impasti post-impressionisti, le varianti estetiche del purismo neoclassico e tonale, il lirismo infuocato dal colore espressionista, l’arabesco proiettivo del segno futurista. I modi del verismo in tutte le sue figure espressive, dalle social-neorealiste a quelle di un diligente e scrupoloso appello naturalista.
Duccio Trombadori