Ro.Me Museum Exhibition con Fabrizio Spadini

Ro.Me Museum Exhibition con Fabrizio Spadini
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Quando
Date(s) - 16/11/2022 - 18/11/2022
Tutto il giorno

Dove
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma


Dal 16 al 18 Novembre 2022 Medina Art Gallery partecipa alla 5a Edizione di Ro.Me Museum Exhibition con la mostra delle opere dell’artista contemporaneo Fabrizio Spadini a cura di Valeria Ferranti. Con uno stand all’interno dello Spazio Espositivo Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma.

L’International Fair on Museums, Venues and cultural destinations quest’anno si terrà alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in Viale Castro Pretorio 105.

Le keywords della Fiera, oltre a Heritage | Eco | Systems sono INFORMATION | EXHIBIT | B2B | SPONSORSHIP | CORPORATE EVENTS. Una vetrina importantissima ed internazionale per la nostra attività di Organizzazione eventi e mostre di Artisti Contemporanei.

ORARI: Mercoledì 16 e Giovedì 17 Novembre 2022: 10.00 – 17.30 & Venerdì 18 Novembre 2022: 10.00 – 14.00

Ro.Me Museum Exhibition

Il testo a cura di Valeria Ferranti su Fabrizio Spadini per Ro.Me Museum Exhibition

[ITA] In occasione della Va edizione di RO.ME – Museum Exhibition 2022, Medina Art Gallery propone una selezione di opere su tela dell’artista contemporaneo Fabrizio Spadini. Nato in Lombardia, intorno agli anni Duemila s’innamora della campagna toscana e vi si trasferisce con la famiglia, scoprendo la bellezza di dipingere en plein air, immerso nel verde di una terra unica da cui respira e assorbe lo stile inconfondibile dei Macchiaioli italiani.

Più avanti nel tempo avviene però una sorta di contaminazione, che caratterizzerà in modo inconfondibile l’arte di Spadini: fanno infatti la loro comparsa maestosi e roboanti personaggi tratti dalle note saghe dei cartoni anni ‘70 e ‘80 che vengono calati in atmosfere silenziosamente dechirichiane, come mute sentinelle poste a guardia di un ordine cosmico che è sempre sul punto di disfarsi. Ed è proprio sulla cresta sottile di questo imminente disfacimento che si regge l’armonia di ciascun’opera: nelle vedute di paesaggio, rese da straordinarie pennellate impressioniste, il dirigibile, il robot o la sfinge, sono solo in apparenza elementi di rottura perché più che infrangere l’equilibrio del dipinto, ne sono gli stessi artefici.

Questa consapevole alterazione del reale si nutre della tensione tra ciò che davvero è esistito, in un mondo lontano e ormai superato, e ciò che invece potrebbe esistere, nella fantasia o in un futuro che sembra essere alle porte. La meraviglia della pittura di Fabrizio Spadini consiste nel farci attraversare una serie di universi distopici con la medesima straniante naturalezza con cui egli accosta le icone della cultura mediatica pop ai pilastri della storia dell’arte.

Focus with curationship by Valeria Ferranti about Fabrizio Spadini for Ro.Me Museum Exhibition

[ENG] At the fifth edition of RO.ME – Museum Exhibition 2022, Medina Art Gallery presents to the public a selection of paintings by the contemporary artist Fabrizio Spadini. The painter was born in Lombardy and around the 2000s he fell in love with the Tuscan countryside and moved there with his family, thus discovering the beauty of painting en plein air, immersed in the greenery of a unique land from which he breathes and absorbs the unmistakable style of the Italian Macchiaioli.

Later in time, however, a sort of contamination takes place, able to unequivocally characterize Spadini’s art: in fact, majestic and bombastic characters from the well-known cartoon sagas of the 70s and 80s make their appearance, which are lowered into silently dechirichian atmospheres, as mute sentinels placed to guard a cosmic order that is always on the verge of unraveling. And it is precisely on the thin crest of this imminent decay that the harmony of each work stands: in the landscape views, rendered by extraordinary impressionist brushstrokes, the airship, the robot or the sphinx are elements of rupture only in appearance, because more than breaking the balance of the canvas are the creators themselves.

This conscious alteration of reality feeds on the tension between what really existed, in a distant and outdated world, and what could exist, in fantasy or in a future that seems to be at the door. The wonder of Fabrizio Spadini’s painting consists in making us cross a series of dystopian universes with the same alienating naturalness with which he combines the icons of pop media culture and the pillars of art history.

References

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