LOCUS AMOENUS – I luoghi dell’anima

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima
Sto caricando la mappa ....


Quando
Date(s) - 10/01/2020 - 23/01/2020
Tutto il giorno

Dove
Medina Roma


LOCUS AMOENUS – I luoghi dell’anima

LOCUS AMOENUS – I luoghi dell’anima presso gli Spazi Espositivi Medina Roma dal 10 Gennaio al 23 Gennaio 2020. Una mostra collettiva che unisce pittura, scultura e fotografia e che punta a mettere in relazione diversi luoghi, reali o meno, fisici o no, che appartengono a ciascun artista. L‘exhibition è a cura di Giano.

Inaugurazione: Venerdì 10 Gennaio dalle ore 17:00 alle 20:00.

Apertura al pubblico: Lun – Ven 10:00-13:00 e 15:00-19:00.

LOCUS AMOENUS – I luoghi dell’anima

LOCUS AMOENUS è un topos della letteratura classica e moderna, significa letteralmente “luogo senza mura”. La maggior parte degli autori lo identificava con quel posto piacevole, quel luogo-nonluogo dove l’anima trovava ristoro e stabilità; il luogo dove i protagonisti delle opere trovavano rifugio dai pericoli, dalle fatiche o dalle pene d’amore. Per Omero il locus amoenus era l’isola di Calipso, per Boccaccio era il luogo dove i personaggi delle novelle trovavano rifugio dalla peste, per Petrarca era la Valchiusa. Il L.A. spesso veniva rappresentato attraverso la metafora della Primavera, o del boschetto, oppure situato nelle vicinanze di un ruscello. 

Come nella letteratura, anche nell’arte sono innumerevoli gli artisti che hanno adottato questo topos: per Monet era il giardino di Giverny, Gauguin trovò la sua pace su un’isola della Polinesia, mentre Van Gogh trovava ispirazione solo nella natura. Così dalla pace dell’animo e dalla bellezza di luoghi sono nati grandi capolavori che hanno segnato profondamente la storia dell’arte.

Il progetto mette in correlazione opere figurative ed astratte, di pittura, scultura e fotografia. Ogni artista sperimenterà la possibilità di ricondurre alla memoria e di imprimere visivamente il proprio Locus Amoenus. L’obiettivo è quello di valorizzare e dare voce all’Io più profondo di ogni artista. Mettendo in relazione diversi luoghi, reali o meno, che appartengono a ciascun artista.

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

Gli Artisti

Gianni Bandinelli

La sua prima formazione lo avvicina alla pittura steineriana. Dopo aver iniziato a frequentare lo studio del Maestro Scultore Marcello Guasti, studia alla Scuola d’Arte di Firenze con il metodo “Martenot”. Dal 2005 espone a Firenze ed in tutta la Toscana, a Milano, Torino, Praga, Parigi ed in altre città francesi. Vive nella Valle del Chianti dove, dalla sua casa, la vista sembra sterminata. E dove ha creato un “Bosco d’Arte” con importanti istallazioni scultoree.

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

Meteora, 70×50, terra dell’Impruneta con acrilici, 2019

La sua immagine è la quintessenza di sé stesso: tele che fissano il suo moto, con i colori, i profumi, la natura ed i materiali della sua Terra. Il Cotto dell’Impruneta per esempio. O meglio del Ferrone. Utilizzato da Leonardo per le sue opere. Ocra, argilla, bianco e nero profondissimo. Grumi terrosi. L’opera “Meteora” rappresenta un sopralluogo all’interno della propria memoria e del proprio Io. Un ricordo che si palesa per un istante come un lampo, imprimendosi sulla tela. Un’istantanea che blocca qualche nanosecondo. E che sembra render più leggero il tempo. Più relativo. Per esaltare invece il nesso verticale che lega la terra e l’astrazione intima dell’artista, passando attraverso la sua estetica di vita.

Eleonora Chiarugi

La poliedrica giovane artista toscana presenta in forma inedita il progetto “SEZIONI”, all’interno del quale scompone il Locus Amoenus in elementi base: profumo, tatto, terra, aria, cielo, natura. Elementi reciprocamente indipendenti che combinati fra loro generano lo spazio. Ognuno caratterizza e abita il luogo, rinforzandolo e purificando lo spirito. Luoghi vitali, in particolare la campagna ed il mare: spazi per riempire lo spirito, meditare e ritrovare l’energia consumata dalla vita di città. Elementi che richiamano le radici ed il ritorno alla terra toscana. Particolari un tempo sfuggenti, che ora scandiscono e sezionano il tempo, lo spazio e la vita.

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

Sezioni, 70×50, stampa diretta UV su alluminio, 2016

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

Per me. Leonardo. Vinci., 70×50, stampa diretta UV su alluminio, 2019

Attraverso la fotografa digitale, la postproduzione ed il video, emergono immagini chiave: il papavero (“Sezioni”, che contribuisce anche al titolo del progetto), le mani che stringono tra le dita una foglia di olivo (“Per me. Leonardo. Per me Vinci”) ed il cielo. Immagini che si identificano come il richiamo alla propria terra, culla e Locus Amoenus: dalla campagna vinciana al mare di Livorno, presente nel videoprogetto “Livorno. La città che vive. Fuori, dentro l’acqua.”. Che evoca i rifessi del mare, i suoni, l’acqua, il bagnasciuga, il calpestio dei sassi, il profumo del mare, i pregi e i difetti di un ecosistema: un luogo verso cui fuggire.

 

Amani Esseili

Continua il percorso di crescita della giovane artista emergente milanese di origini libanesi. Nel più recente studio che qui ci presenta, la sua poetica sospesa esplode in un sentimento panico della natura. Immersi in un’atmosfera asintoticamente noir, percepiamo un principio di Anima Mundi grazie al quale ogni entità, pur articolandosi e differenziandosi con le proprie peculiarità, risulta in mutua sinergia con uno scenario di comune Anima Universale.

Like the moon
Lonely
And imperfect
You shine through the dark
Bestowing peace
Creating it,
And acting upon it.
For what is peace, but something you are, and something u give away.
It’s a place in the soul that neither space nor time nor flesh can touch. It’s an eternal place within us
It’s when we follow the wind
Sail the moon
Talk to the trees
Fly with birds.
It’s a way of life, my way of love.

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'animaAfterglow, 100×100, Acrilico – mixed media, 2019

Come la luna
Solitario
E imperfetto
Brilli attraverso l’oscurità
Dai pace
La crei,
E agisci su di essa.
Cos’è la pace, se non qualcosa che sei e qualcosa che dai via.
È un posto nell’anima che né lo spazio né il tempo né la carne possono toccare. E’ un posto eterno in noi
È quando seguiamo il vento
Salpiamo verso la luna
Parliamo con gli alberi
Voliamo con gli uccelli.
È un modo di vivere, il mio modo di amare.

Valerio Ferranti

Dalla fine degli anni ’90 l’artista romano perfeziona con sempre più rigore, precisione e maniacalità le sue opere ad olio su tela. Prospettive, umani, animali, esseri immaginari. Il tutto in una quinta surreale (o surrealista) che proietta in una condizione di mistero e di enigma. Dove l’uomo è al centro: in ricerca esistenziale, in critica, in ragionamento ad approssimazioni successive. Valerio Ferranti Viales mette a nudo la società senza cercare compromessi.

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'animaGiudizio Universale, 60×80, Olio su tela, 2019

Dopo la presentazione istituzionale ad Ottobre 2019 su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Lanuvio (Roma, Italia), ci presenta in anteprima romana la sua ultima opera. Assistiamo ad un’evoluzione della sua produzione artistica: l’analisi sull’essere umano, raggiunte elevate atmosfere di pressione, sembra essere esplosa. Dai vizi dell’uomo e dallo studio su di esso, sembra ora aprirsi uno sviluppo più ampio per l’indagine gnoseologica: nella scena dantesca, Ferranti ci presenta un’indagine sulla natura della conoscenza. Attraverso un’analisi di fondamenti, limiti e visioni della comprensione umana. Lo spettatore è in relazione con la tela come il soggetto conoscente è in relazione con l’oggetto conosciuto. Ma davanti al “Giudizio Universale”, la teoria della conoscenza scricchiola prestando il fianco a dubbi, incubi, sogni ed incertezze. E fra spettatore e tela si attiva una sorta di processo atto ad esorcizzare: l’artista, nella sua sfera, nel suo locus amoenus, vuole evocare un rito magico per scacciare (anche dal subconscio) presenze malefiche, sentimenti negativi ed esperienze traumatizzanti o conflittuali. Ed un cammeo lo esprime allegoricamente. Una vera e propria catarsi per rifondare la coscienza dell’individuo con il proprio libero arbitrio e la responsabilità delle proprie azioni. L’opera presenta innumerevoli dettagli. Potremmo definirla un’opera omnia dell’artista. Con una ricchezza preziosissima di archetipi del mondo classico, riferimenti alla mitologia, all’alchimia, alle scienze, alla Bibbia, a simbolismi esoterici. Tutto elaborato in uno stile inconfondibile che necessita di attenta e approfondita osservazione e riflessione. Ora come mai.

Pavel Pashkin

L’artista russo è una sopresa che dalla città di Samara, dopo molte importanti mostre, anche a Mosca, e collezionisti in Francia ed Australia (oltre che in Russia nella sua Terra Madre), arriva in Italia con un’opera-simbolo di una delle sue dimensioni principali (che si sviluppano su astrattismo, surrealismo/concettuale e ritratto).

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

Portrait of David Bowie, 102×134, Acrylic, 2018

Un ritratto di David Bowie molto singolare: raffigurato nell’immagine di un bardo medievale russo. L’effetto è la totale e sostanziale rottura dell’iconografia diffusa, riconosciuta e riconoscibile della pop & rock star inglese. Al posto degli abiti glamour, una barba ed una camicia sporca. Soltanto gli occhi di colore diverso ed ornamenti a forma di bandiera britannica Union Jack chiariscono l’identità del personaggio. David Bowie attraversò l’intera URSS su un treno transiberiano nel 1973. La sua musica era allora tanto amata quanto vietata dal regime. Durante uno dei tragitti con musica russa diffusa all’interno del treno, si addormentò e sognò di essere un gusliar. Un Locus Amoenus decisamente esperienziale e sensoriale.

Rosanna Ponti

L’artista si forma su un background culturale importante: dalla facoltà di Lettere ai laboratori di Restauro della Soprintendenza Archeologica di Roma, specializzandosi nel restauro di diversi materiali tra cui pietra e marmo, e di diverse opere tra cui mosaici e stucchi. Successivamente, allieva della Scuola Comunale d’Arte San Giacomo in Roma, partecipa a diverse mostre collettive e struttura sue personali. Collaborando per alcuni anni, insieme ad altri artisti, alle attività della Galleria Laboratorio Sharing Mood.
LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'animaLo sbarco sulla luna, 40×50, acrilico su tela, 2019

In linea con il percorso intellettuale, presenta una delle sue ultime opere ispirate allo sbarco dell’uomo sulla Luna (di cui tutta l’umanità ha celebrato il cinquantennale nel 2019). Sin dai tempi antichi la Luna ha ispirato immaginazione e fantasia di tutti i popoli, alimentando un parallelismo suggestivo (financo esoterico) fra magia e scienza. E proprio attraverso le scoperte scientifiche, e più propriamente attraverso l’estrema accelerazione delle stesse durante lo scorso secolo, il genere umano è giunto allo “sbarco sulla luna”. Nell’opera dell’artista romana, grazie proprio allo stimolo della fantasia esercitato dal satellite naturale terrestre, avviene una traslazione spazio-temporale dello sbarco: dalle astronavi alle barchette a vela. Dallo spazio all’orizzonte marino. Un concept suggestivo che ruota intorno all’idea di conquista da parte dell’uomo.

QiUENi (Jieun Kim)

Dalla remota Corea del Sud (Repubblica di Corea), questa giovanissima e sorprendente artista correla il Locus Amoenus con l’isola di Calypso: un paradiso apparso quando Ulisse era in pericolo. Un paradiso che però Ulisse abbandona per perseguire i propri obiettivi (il ritorno ad Itaca nella fattispecie del poema Omerico).

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

Oriental Dragon (Ceruleanblaxk), Canvas 20F (60×73), Acrylic, 2019

L’ansia per l’imperfezione si intensifica di notte, che contemporaneamente è anche il momento del riposo, del proprio tempo e della cura della propria libertà. Questo balance fra forze di natura diversa rappresenta la correlazione con le controversie vissute da Ulisse sull’isola di Calypso ed i concetti cardine dell’Odissea: conflitto tra conforto e insicurezza.

Il drago orientale protegge, tiene al sicuro ed a proprio agio, come Calypso. E’ il frutto della propria immaginazione, ma non a caso la tradizione orientale lo rappresenta con colori cerulei: viviamo tra l’incrocio del ceruleo (ideale) con il nero (reale). Per una nitida comprensione della complessità espressiva, è fondamentale ricordare che mentre nel mondo occidentale il drago è sostanzialmente “mostrificato”, nella cultura orientale il Drago è Sacro, Deificato (Yong). L’artista, nata in un anno del drago orientale, sente quest’ultimo come simbolo del proprio ego. Ma non in assoluto: ognuno deve trarre crescita dai conflitti interiori per superare i propri limiti. L’opera apre ad un prossimo futuro approfondimento sui tentativi di studio dei punti di fusione tra gli elementi dell’est e quelli dell’ovest del mondo.

Paola Risa

Artista romana alla sua prima collettiva. Da sempre appassionata di arte e con indole creativa, riesce a dare forma ad un percorso espressivo dopo aver superato l’insicurezza giovanile ed aver sviluppato un proprio “Io” consapevole e desideroso di mettersi in discussione. Un processo di superamento inerziale assolutamente necessario per chi come lei concepisce le proprie opere nelle profondità dell’essere. Un processo di emersione dell’essenza della propria emotività che una volta innescato, fortifica consapevolezza e personalità. Le opere presentate sono simbolicamente complementari nel primo livello di descrizione artistico-concettuale. In termini meta-simbolici l’acrilico sembra proiettare una personalità visibile, tangibile e ctonia. L’olio invece utilizza suggestioni di figurativo classico o neoclassico per una complessa allegoria che porta lo spettatore all’interno di una dolcezza intima e nascosta. Anche se non utopico, lo scenario algido-ideale viene convogliato su temperature maggiori dal colore delle mani che sembra rappresentare un nesso fra l’esteriorità e la dimensione interiore.

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

La dolcezza dell’amore nelle mani, 60×80, Olio su tela, 2019

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'anima

Gli occhi lo specchio dell’animo, 50×100, Acrilico su tela, 2019

Mala Waseem

Mala Waseem è una visual artist pakistana-canadese, riconosciuta a livello internazionale. Ha infatti ricevuto numerosi premi e master in arte visiva (per esempio dal National College of Arts, Lahore, Pakistan). Ha collaborato in vari progetti di educazione artistica, lavorando come insegnante d’arte e tenendo seminari di pittura. Mala ha esposto le sue astrazioni ad olio e le sue istallazioni in Canada, Pakistan, Turchia e Qatar (oltre ad essere presente su varie piattaforme artistiche). Vive a Doha in Qatar da 10 anni ed ha collezionisti locali ed internazionali: le sue opere d’arte sono parte integrante di collezioni di varie art gallery, grandi aziende e privati.

LOCUS AMOENUS - I luoghi dell'animaThree easels, three stories, 120×70, Oil on canvas, 2020

L’arte di Mala è una costante ricerca del modo migliore per interpretare culture, idee ed estetiche del mondo contemporaneo in cui viviamo. I suoi dipinti ad olio riflettono il ritmo delle culture, la celebrazione attraverso uno stile originale di astrazione e l’elaborazione di colori unici.

 

LOCUS AMOENUS – I luoghi dell’anima