Nelson Flores: SOGNI DI LIBERTÀ

Nelson Flores: SOGNI DI LIBERTÀ
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Quando
Date(s) - 30/05/2025 - 05/06/2025
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Dove
Medina Art Gallery


Dal 30 Maggio al 5 Giugno 2025 Medina Art Gallery presenta la Mostra personale di Nelson Flores “Sogni di Libertà” con il testo critico a cura di Livia Occhigrossi nella galleria di Via Merulana 220 a Roma.

Opening event Venerdì 30 Maggio alle ore 18

Nelson Flores

“Sogni di Libertà” di Nelson Flores con testo curatoriale di Livia Occhigrossi

Nel paesaggio pittorico di Nelson Flores, la figura del gigante si staglia come un’entità arcaica e al tempo stesso profondamente personale. Nata inizialmente da un processo inconscio, essa si è evoluta in una chiave simbolica che intreccia riferimenti teologici, antropologici e filosofici. Il gigante diventa così una metafora dell’essere umano gettato nel mondo, alla ricerca del proprio destino in un’esistenza che lo sovrasta e lo interroga. Per l’artista, il gigante è un guerriero, un’entità resiliente che avanza con passi decisi verso un sogno di libertà, rielaborando un’infanzia segnata dalla solitudine e dalla necessità di lottare.

Questa ricerca di identità si riflette nella scelta di paesaggi evocativi e solitari, sospesi tra realtà e visione onirica. Strade, deserti, montagne e cieli nuvolosi emergono come scenari interiori, specchi della memoria dell’artista e della sua esperienza del mondo. L’uso della fantasia diventa quindi un processo essenziale, un elemento imprescindibile per catturare l’essenza dell’esistenza e restituirla sulla tela con immediatezza e profondità emotiva.

Dal punto di vista cromatico…

…la tavolozza scelta dall’artista è dominata da gamme monocromatiche con contrasti studiati, in cui il blu assume un ruolo preponderante. Questo colore, oltre a conferire un senso di malinconia ed eternità, riflette lo stato d’animo dell’autore e la sua visione esistenziale, segnata da un sentimento di solitudine e da una costante tensione tra fragilità e resistenza.

Il suo processo creativo si configura come un vero e proprio viaggio, che parte da schizzi ispirati a ricordi ed esperienze vissute e si sviluppa attraverso una tecnica pittorica attenta alla costruzione dell’atmosfera. L’uso dell’olio diventa un mezzo privilegiato per esprimere la profondità della sua ricerca, conferendo alle opere un’aura umana e tangibile, dove le pennellate creano un dialogo tra pieni e vuoti, tra materia e assenza.

Ma oltre all’introspezione…

…l’arte di Flores si carica di una forte valenza sociale e politica. Il suo sguardo critico sulla società contemporanea emerge attraverso una pittura che denuncia l’alienazione dell’uomo moderno, smarrito in un mondo che ha perso il contatto con la bellezza autentica e con la dimensione spirituale dell’esistenza. L’arte diventa così non solo un mezzo di espressione personale, ma anche uno strumento di pedagogia e di resistenza contro le tirannie, indipendentemente dalla loro matrice ideologica.

Il legame con l’identità indigena e con la cultura Chillaos si manifesta in una volontà di preservare e diffondere la memoria di un popolo e delle sue tradizioni. Attraverso i suoi giganti, l’artista si fa erede di una storia ancestrale, riportando alla luce le radici di una civiltà e integrandole in un discorso artistico universale.

Infine, il concetto di cammino assume un valore centrale nella poetica dell’artista, in un rimando costante alla celebre frase di Antonio Machado: “Camminatore, non c’è sentiero, il sentiero si fa camminando”. Il cammino è esistenza, è trasformazione, è ricerca di senso. E nella sua arte, ogni pennellata è un passo verso la libertà, un invito a non fermarsi, a continuare a sognare e a costruire il proprio destino con la forza e la determinazione di un gigante.

“Sueños de Libertad” de Nelson Flores con texto curatorial de Livia Occhigrossi

En el paisaje pictórico de Nelson Flores, la figura del gigante se erige como una entidad arcaica y, al mismo tiempo, profundamente personal. Nacida inicialmente de un proceso inconsciente, ha evolucionado en una clave simbólica que entrelaza referencias teológicas, antropológicas y filosóficas. Así, el gigante se convierte en una metáfora del ser humano arrojado al mundo, en busca de su destino en una existencia que lo sobrepasa y lo interroga. Para el artista, el gigante es un guerrero, una entidad resiliente que avanza con pasos firmes hacia un sueño de libertad, reelaborando una infancia marcada por la soledad y la necesidad de luchar.

Esta búsqueda de identidad se refleja en la elección de paisajes evocadores y solitarios, suspendidos entre la realidad y la visión onírica. Caminos, desiertos, montañas y cielos nublados emergen como escenarios interiores, espejos de la memoria del artista y de su experiencia del mundo. El uso de la fantasía se convierte así en un proceso esencial, un elemento imprescindible para capturar la esencia de la existencia y devolverla al lienzo con inmediatez y profundidad emocional.

Desde el punto de vista cromático…

…la paleta elegida por el artista está dominada por gamas monocromáticas con contrastes estudiados, en los que el azul asume un papel preponderante. Este color, además de conferir un sentido de melancolía y eternidad, refleja el estado de ánimo del autor y su visión existencial, marcada por un sentimiento de soledad y una constante tensión entre fragilidad y resistencia.

Su proceso creativo se configura como un verdadero viaje, que parte de bocetos inspirados en recuerdos y experiencias vividas y se desarrolla a través de una técnica pictórica atenta a la construcción de la atmósfera. El uso del óleo se convierte en un medio privilegiado para expresar la profundidad de su investigación, otorgando a las obras un aura humana y tangible, donde las pinceladas crean un diálogo entre llenos y vacíos, entre materia y ausencia.

Pero más allá de la introspección…

…el arte de Flores está cargado de un fuerte valor social y político. Su mirada crítica sobre la sociedad contemporánea emerge a través de una pintura que denuncia la alienación del hombre moderno, perdido en un mundo que ha perdido el contacto con la auténtica belleza y con la dimensión espiritual de la existencia. Así, el arte se convierte no solo en un medio de expresión personal, sino también en una herramienta de pedagogía y resistencia contra las tiranías, independientemente de su matriz ideológica.

El vínculo con su identidad indígena y con la cultura Chillaos se manifiesta en una voluntad de preservar y difundir la memoria de un pueblo y sus tradiciones. A través de sus gigantes, el artista se convierte en heredero de una historia ancestral, trayendo a la luz las raíces de una civilización e integrándolas en un discurso artístico universal.

Finalmente, el concepto de camino asume un valor central en la poética del artista, en una referencia constante a la célebre frase de Antonio Machado: “Caminante, no hay camino, se hace camino al andar”. El camino es existencia, es transformación, es búsqueda de sentido. Y en su arte, cada pincelada es un paso hacia la libertad, una invitación a no detenerse, a seguir soñando y a construir el propio destino con la fuerza y la determinación de un gigante.

 

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