#photoalchimie Collettiva Fotografica
Quando
Date(s) - 22/03/2019 - 04/04/2019
Tutto il giorno
Dove
Medina Roma
#photoalchimie Collettiva Fotografica
#photoalchimie Collettiva Fotografica negli spazi Medina Roma dal 22 Marzo al 4 Aprile 2019. Una mostra che è parte integrante del MFR19 – Mese della Fotografia di Roma. Il progetto espositivo è curato dal team Medina Eventi Arte Design con l’obiettivo di presentare la propria overview sulle principali tendenze fotografiche contemporanee.
Opening: Venerdì 22 Marzo ore 18:00.
Apertura al pubblico: Lunedì-Venerdì 10:00-13:00 / 15:00-19:00.
Fotografi: Viviana Di Leo, Roxana Dinuzzi, Peppe Esposito, Marco Fanzon, Nika Fadeeva; Denis Kopylov, Laura Grana, Maurizio Iazeolla, Yuriy Sanin, Eleonora Trivigno
#photoalchimie Collettiva Fotografica
Fotografi in mostra:
Viviana Di Leo:
Viviana Di Leo nasce e vive a Roma. Ha dipinto, inciso, lavorato la ceramica. Fotografa indagando la propria interiorità e cercando corrispondenze all’esterno.
Il progetto, legato alla nostalgia nel senso di ritorno, nasce da una visita all’eremo di Santo Spirito a Majella. Un luogo potente, sacro e selvaggio nel quale l’artista, con i suoi sensi all’erta, dà forma al processo di osmosi tra se e il mondo.
Trampoline – Void – Vertigo – Home
Roxana Dinuzzi:
“Se può essere scritto o pensato, allora può essere anche fotografato. È proprio da qui che parte il desiderio di creare un connubio perfetto tra ciò che l’occhio guarda e ciò che il corpo prova: un insieme di sensazioni racchiuse in piccole, semplici foto che racchiudono una scia di colori, un movimento armonico che segue una serie di parole unite fra loro.
Ciò che rappresento è una continua dicotomia tra l’obiettivo primario di voler raggiungere la perfezione, e l’impossibilità dello scopo stesso. Ad ogni modo: scrivere significa riscrivere, e non si può pretendere che tutto ciò che trovo meraviglioso e mi sorprenda sia perfetto.
Ma fintantoché sorprendo me stessa, sorprenderò chi mi guarda”.
Peppe Esposito:
Nato nel 1960 a Napoli, dove vive e lavora. Ha studiato Arte della Stampa all’Istituto d’Arte “F. Palizzi” e Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha seguito il corso di Fotografia di Mimmo Jodice. E’ docente di Design dell’Arte del Libro e della Stampa presso il Liceo Artistico “F. Palizzi” di Napoli.
Dalla fine degli anni Settanta, si occupa di comunicazione per immagini attraverso vari campi di ricerca, che vanno dalla fotografia al visual design, dalla pittura alle opere tridimensionali, fino alle nuove tecnologie digitali e multimediali. Ha esposto in numerose mostre nazionali e internazionali, le sue opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche e private ed in archivi di arte contemporanea, sia in Italia che all’estero. Nel 2011 è stato invitato ad esporre alla 54a Biennale di Venezia, Padiglione Italia per la Regione Campania.
Le due fotografie sono state scattate a Scampia, quartiere dell’estrema periferia nord di Napoli, tristemente famoso per il degrado sociale e dove la malavita organizzata ha trovato fertile terreno per i suoi traffici.
Circo a Scampia
Vela di Scampia
#photoalchimie Collettiva Fotografica
Marco Fanzon:
The Harmony
“Nel 2007, mio padre comprò la Nikon D50. Uscivo in giardino e fotografavo qualsiasi cosa mi emozionava. Mi piaceva quel gesto, riuscivo attraverso la macchina fotografica a fermare il tempo. Ho fotografato il volo di un ape; piante che sono state spazzate via da una forte tromba d’aria e ora non ci sono più; anime di persone che non ho mai più rivisto ma che porterò sempre con me.
Ho avuto la fortuna di imparare tutto questo senza manuali o teorie, bastava uscire, scattare e tornare a casa a riguardare le foto.
Adesso il bambino è cresciuto abbastanza da comprendere che in questo universo ci sono innumerevoli domande a cui non potrà mai dare risposta. Ma non si è declinato a chi gli diceva cosa fare; cosa dire o chi essere, anzi, ha cambiato strada perché quello che ha vissuto finalmente lo vede senza protezioni fisiche e mentali; quel bambino sa comprendere che per eccellere in questa vita bisogna imparare a far diventare concreto il nostro io che fino ad allora è sempre stato astratto.
Rimanendo in silenzio molto a lungo ho capito che la fotografia è una forma d’arte che ha cambiato il mio fisico e la mia mente. Quando fotografo la mia mente diventa muta; il mio fisico si incastra nel suo meccanismo di scatto ed il mio subconscio riesce a lavorare liberamente.
Non sono un fotografo e non lo sarò mai, io sono Marco Fanzon e questa è l’unica etichetta che mi appartiene.
Ho deciso di basarmi sulla concretezza del mezzo che ho usato; che in questo momento uso e che userò poiché noi persone (Dal Greco : Maschere) tendiamo a curare le nostre paure, le nostre incertezze e i nostri mali con farmaci potentissimi; droghe ed altre strategie di autodistruzione senza renderci conto che siamo esseri umani e non maschere.
The Harmony si sviluppa in una sequenza di immagini che riportano la mia visione della vita nei seguenti anni.”
Nika Fadeeva:
Nika è membro del collettivo 380, quest’ultimo si occupa della divulgazione e lo sviluppo della street photography.
Self-Portrait (57×77)
Denis Kopylov:
Denis crea fotografie d’arte e stampe incentrate su temi importanti come la natura, gli animali, la vita sociale e astratta, belle arti e macro still life; lavora con composizioni digitali, collage, grafica mista e pittura. Partecipa a numerose mostre in Ucraina, Israele, Canada, Stati Uniti, Polonia, Belgio, Repubblica Ceca, Germania (a Berlino durante il Mese europeo della fotografia). Le opere di Denis sono state pubblicate da National Geographic, World of Tourism, Panorama e rivista a bordo di Ukrainian International Airlines.
I believe I can fly! (65x100x3)
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Laura Grana:
Riflessi
“Questo scatto lo realizzai nel febbraio 2012, nella mia stanza di Roma. Avevo la febbre in quei giorni, mi annoiavo a casa, allora mi venne in mente di chiudere tutto e creare il buio assoluto. Accesi la candela all’interno di questo piccolo portacandele in vetro colorato, che rappresenta uno scorcio di Peschici, e provai a fotografarlo. Mi ricordava un pò la mia infanzia, i lumini delle chiese, le luci piccole viste da lontano del paesino, un luogo immaginario. Un ricordo piacevole e dolce.”
“Nel 2010 mia sorella mi propose un progetto tra musica e fotografia: ‘note d’ombra’. La fotografia doveva evocare la musica, attraverso questa fusione di due parole note e ombra, assolutamente distanti tra di loro. Questo è il primo scatto che le sottoposi. Non c’è confine tra la luce e l’ombra, ma una fusione impercettibile le lega tra di loro.”
Maurizio Iazeolla:
Nato nel 1955 a San Giorgio la Molara, è neurologo e vive a Benevento (Italia). Appassionato di viaggi; fin dall’adolescenza ha iniziato a fotografare con reflex analogiche ed a sviluppare e stampare le proprie foto in camera oscura. I temi che predilige sono i paesaggi, specie all’alba ed al tramonto; e l’acqua è l’elemento che è presente in quasi tutte le immagini di questo genere. Il bianco e nero e le istantanee di volti e situazioni colte nel corso dei suoi viaggi rappresentano una caratteristica della sua produzione iconografica.
Tra gli Artisti che hanno contribuito alla sua formazione: Giovanni De Noia, Mario Ferrante, Luigi Mastromarino, Angelo Orsillo. E’ socio dell’Associazione Medici Fotografi Italiani (AMFI) e della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF). E’ socio e fa parte dello staff organizzativo – didattico dell’Accademia di Fotografia “Julia Margaret Cameron” di Benevento. Ha partecipato a diverse mostre e vincitore di diversi premi e menzioni speciali nel corso della sua attività.
Oltre c’è il mondo
Liquid Emoji
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Yuriy Sanin:
Yuriy è uno dei pochi fotografi al mondo che scatta su una fotocamera di grande formato: 4×5 e 8×10 pollici. Stampa le foto manualmente, utilizza metodi chimici tradizionali. Un tale approccio individuale alle fotografie spiega la loro unicità, l’impossibilità di stampare due foto assolutamente identiche, anche da parte dello stesso autore. Yuriy è uno degli organizzatori e membro della Kyiv Photographic Union, un co-fondatore del Festival fotografico internazionale «ChernigivPhotoFest» e del Centro fotografico culturale «Photocult».
Flood, Ukraine, 2018 (62×74) – Canyon, Georgia, 2016 (62×74) – Spill, Ukraine, 2018 (62×74)
Eleonora Trivigno:
Eleonora Trivigno è nata in Italia, da quando aveva 30 anni vive e lavora in Ucraina. Dal 2012 è impegnata professionalmente in fotografia paesaggistica, reportage e documentari. Gli scatti presentati fanno parte di un grande foto-progetto: «TERRA», in cui Eleonora ha catturato la sua Terra, la sua terra natale, lo spazio nel suo insieme. La location è una piccola città nel sud Italia.
Villaggio al crepuscolo (80×60) – Erosione (60×80) – L’ancora del terreno (80×60)
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