Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart
Quando
Date(s) - 17/05/2019 - 23/05/2019
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Medina Roma
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart a cura di Lucia Collarile, dal 17 al 23 Maggio 2019 negli spazi Medina Roma. Valerie – artista francese – ha viaggiato a lungo ed ha vissuto a Hong Kong e Roma. In questa personale ci presenta la sua reinterpretazione del mito di Sisifo in chiave contemporanea e con ispirazione alla cultura orientale.
In sinergia e con la promozione dell’INSTITUT FRANÇAIS – CENTRE SAINT-LOUIS
Opening: Venerdì 17 Maggio 2019 ore 18:00
Apertura al pubblico: Lunedì – Venerdì 10:00-13:00 e 15:00-19:00
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart
La sfida di Sisifo e la sfida di Valerie
Esiste l’antico mito greco di Sisifo: un uomo coraggioso e scaltro che sfida il destino e gli dei e che per questo è condannato a trascinare un’enorme pietra fino alla vetta di una montagna; da dove inesorabilmente la pietra rotola di nuovo verso il basso, costringendolo eternamente a ricominciare il suo lavoro.
Esiste Il mito di Sisifo di Albert Camus, libro scritto nel 1942, saggio letterario-filosofico, che possiamo definire “oltre l’Esistenzialismo”; in cui l’autore affronta il tema dell’assurdo e dell’assurdità della condizione umana e; grazie proprio alla rilettura di Sisifo ed alla sua trascrizione nel contemporaneo, del superamento di quella condizione tramite la piena consapevolezza di questa stessa assurdità.
E poi c’è il mito di Sisifo di Valerie Honnart: la trasposizione in Cina del mito classico, divenuto pensiero filosofico contemporaneo, applicato all’analisi di una società apparentemente così distante dalla genesi di quello stesso pensiero.
Peaupierre, 2013 olio e lacca su legno,cm 120 x 60
Si tratta di un’operazione che è parte integrante del lavoro della Honnart, incentrato sulla ricerca di permeabilità e osmosi tra le sue differenti culture: quella occidentale (Francia e poi Italia) in cui Valerie è nata, è cresciuta; ha studiato e si è formata come persona, e quella orientale (Cina) in cui si è trovata a vivere e nella quale si è scelta e formata come artista.
Deriva da questo incontro tra mondi diversi la sua personalità complessa e la sua arte ricca di tanti spunti e di tematiche ricorrenti (il corpo, le relazioni tra le persone, il rapporto uomo-natura, il mito…) affrontate sempre analiticamente, con profondità e attenzione, con studio e ragionamento.
L’interesse, direi l’amore, per la mitologia classica rivela lo stretto contatto di Valerie con la storia e la cultura occidentale; con la ricerca del senso celato dietro ad ogni mito e con l’interpretazione dello stesso tramite lo svelamento della sua icona.
L’immagine, la rappresentazione di quel mito parla invece la lingua dell’oriente, ed è presentata da Valerie con tecniche artistiche rigorose e, solitamente, nel pieno rispetto della tradizione pittorica cinese.
Una dicotomia artistica molto complessa, che proprio sul tema di Sisifo si sviluppa in modo particolarmente interessante: nelle opere in mostra la forza e l’espressività del segno, della linea nera tracciata con la china; l’uso prevalente di pochi colori su tele di lino ricoperte da strati di seta e trattate con la cera, sono il connotato di quella tradizione pittorica che si manifesta anche e soprattutto nello studio della composizione iconografica; nell’impianto prospettico; nell’equilibrio dei vuoti e dei pieni, così come nella lucentezza delle lacche applicate su tavola e nella ricerca della trasparenza cromatica data dall’uso del plexiglass come base per alcuni dipinti.
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart
Vicino a questo linguaggio figurativo tradizionale c’è l’espressione del concetto, manifestato con istallazioni fatte di materia e immaginazione, limpide tracce per la comprensione e racconti sospesi in un linguaggio contemporaneo. Qui delle grandi pietre rotolando creano tracce su fogli; testimoni dello scorrere di un tempo che diviene infinito nello spazio della creazione: un infinito momento creativo.
La pietra è la materia, la forma e la sostanza, intorno alla quale gira tutto il pensiero di Valerie riguardo al suo mito, quella che lei chiama “la via della creazione”: la pietra nostalgia della natura e dell’armonia che l’uomo aveva con essa; la pietra corpo, pelle e carne pietrificata; in un antropomorfismo che ne rivela i segni lasciati dal tempo e dalla vita; la pietra immobile che l’uomo trascina quotidianamente, con uno sforzo titanico, verso una vetta irraggiungibile; la pietra che rotola spinta da forze sovrumane, per tornare da dove era partita, dall’inizio.
Sisifo e la sua ombra, 2014, inchiostro di china su seta, cm 180 x 120 (particolare)
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart
Qual è il significato della pietra per noi occidentali: materia inanimata, peso, ostacolo, ingombro, fondamento, forza, resistenza; quale il significato per il pensiero cinese: ossa dell’universo, energia vitale, fusione di valori estetici e spirituali, recipiente di poteri magici, tracce del fluire armonico del tempo. L’inchiostro del calligrafo cinese, dell’artista e letterato, deve essere contenuto in una pietra cava e altre pietre, dalle forme complicate o ricche di venature ispiratrici di paesaggi immaginari, sono collezionate dagli intellettuali cinesi e, poste su pregiati piedistalli di legno, contemplate ed utilizzate per aiutare nella meditazione.
Nelle opere di Valerie i vari significati si fondono…
…vicino al suo studio di Pechino osserva un grande deposito di bellissime pietre che i ricchi cinesi inseriscono nei loro giardini mentre, per le strade della città, migliaia di uomini e donne, novelli Sisifo; trascinano sulle loro biciclette dei carichi enormi di oggetti disparati, che faticosamente montano, trasportano e smontano, continuamente; in un lavoro immane e spesso inesorabilmente inutile.
Sisifo e le pietre divengono il mezzo per raccontare visivamente la nuova Cina, il suo “comunismo capitalista”; e l’insensatezza della condizione cinese moderna, specchio dell’assurda condizione dell’uomo moderno in generale ma se possibile anche più dolorosa che in altri paesi. Valerie ha vissuto la trasformazione della società cinese di questi ultimi anni; l’allontanamento dell’uomo dalla natura, la presenza di un inquinamento devastante.
Eccoli i nuovi Sisifo trascinare enormi pietre sulle loro biciclette ed eccoli ancora meditare di fronte alla pietra caduta; aspettare pazientemente lo svolgersi del destino ai piedi della montagna; osservare le tracce che le pietre rotolando lasciano sui diversi terreni dell’esistenza; caricarsi sulle spalle il peso enorme di quella pietra, fondersi con essa in un contatto che si trasforma in abbraccio. Perché l’aspetto folle e per certi versi salvifico di questa metafora; è che Sisifo ama la sua pietra e lo dimostra sorridendo, nell’accettazione consapevole della sua condizione umana quotidiana.
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart
Nella mitologia cinese esiste un personaggio simile a Sisifo…
…è Yugong Yishan, un vecchio folle impegnato da solo nell’impossibile ostinato lavoro di creare con le sue mani un varco tra due montagne. Il vecchio è premiato dagli dei colpiti dalla sua caparbietà che, per lui, creeranno quel varco. Una sfida impossibile vinta con un lavoro piccolo e costante, nel qui e ora, senza coscienza di un futuro.
Never give up, 2017, tecnica mista su plexiglas, cm. 100 x 60
La filosofia orientale è incentrata su questa sfida che è quella di vivere il presente con consapevolezza e amore, con cuore aperto; accorgendosi delle “piccole cose”. La sfida è di adattarsi sempre alla situazione presente; prendendo coscienza e consapevolezza del valore di ogni singolo momento della vita. Una vita che può avere luogo solo nel momento presente.
Un idea per noi occidentali più difficile da comprendere; poiché senza futuro noi perdiamo il concetto di redenzione verso una esistenza migliore e tutto sembra assurdo e inutile; resta solo la certezza della morte.
Quindi, ecco la sfida di Sisifo come ci spiega Camus nel suo libro: il lavoro, il castigo, la pietra; è un movimento che nell’eternità della ripetizione, prolunga il tempo di un’esistenza altrimenti assurda perché segnata dall’inevitabile morte. Ogni volta Sisifo ci crede nel suo lavoro e ogni volta Sisifo; seppur consapevole dell’assurdo della sua condizione; ricomincia da capo. Ecco che Sisifo, come ogni uomo, ha uno scopo: sfidare il suo destino, nel quotidiano, coraggiosamente. E paradossalmente sorride (come il Sisifo cinese). Per questo Camus termina il suo saggio scrivendo che “bisogna immaginare Sisifo felice”.
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart
Ed ecco la sfida di Valerie Honnart: trovare il punto di contatto tra un concetto filosofico occidentale ed uno orientale. Avvicinare e trovare i contatti tra le realtà di due mondi e di due modi differenti di approcciare l’esistenza.
La sua sfida Valerie l’ha già vinta anni fa, nel 2013, quando ha esposto in Cina, in una mostra a Shangai, le sue opere dedicate a questo tema, (cfr. il catalogo della mostra Imaginer Sisyphe Heureux; Philippe Staib Gallery, 2013). Una sfida che ripete oggi, qui in occidente, a Roma; altro luogo fondamentale della sua vita; città dove la Honnart ha vissuto e lavorato per dodici anni. Un tempo e un luogo che hanno profondamente segnato la sua personalità artistica e dove più che altrove è cresciuto il suo amore per l’arte classica e per la mitologia.
Valerie vince la sfida perché la sua pietra, quella che porta sulle spalle, le permette di essere creativa. La sua pietra traccia le linee della sua arte. Valerie ama la sua pietra. Valerie è felice lungo la sua via della creazione.
Il messaggio per noi è chiaro: non è l’assoluta ricerca del successo proiettata nel futuro a coincidere con la ricerca della felicità; non è il progresso l’assoluta felicità e non è nemmeno la continua ricerca di quella felicità a renderci felici; anzi è solo la conferma di una trappola invisibile, di un’esistenza assurda.
Nessuno potrà levarci dalle spalle la nostra pietra, che è la realtà; la natura, l’affetto; la fatica di vivere. Nessuno ci libererà da lei se non la morte ed è perciò che essa stessa è la nostra salvezza: il nostro scopo di vita.
Per questo Sisifo ama la sua pietra; per questo Sisifo è felice.
Lucia Collarile, Aprile 2019
Sisifo Felice mostra personale di Valerie Honnart @medinaroma
Sito ufficiale dell’artista: www.valeriehonnart.com